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08 giugno 2023
Transformers: L'ascesa degli animali
Avviso di lode debole! Non c'è nulla di veramente odioso in Transformers: Rise Of The Beasts. È un'affabile pazzia di effetti visivi metallici, azione frenetica e sound design sub-bassi (whob-whob-whob-whob), con un elemento umano attraente e molto gradito nella forma di Dominique Fishback (Judas And The Black Messiah). ) e Anthony Ramos (In The Heights) nei panni di una coppia di brillanti cacciatori di MacGuffin. Per non parlare di una colonna sonora ricca di hip hop anni '90. Ma - ed è un "ma" tristemente prevedibile - quest'ultima puntata nell'autoverso dei Transformers (parole nostre, non loro) è, francamente, logicamente negligente.
Solo in termini di trama, questo sequel/prequel è pieno di gratta e vinci. Ad esempio: perché i Maximal, questi giganteschi animali-robo presi da una linea di giocattoli e da cartoni animati per bambini della fine degli anni '90, hanno pelliccia e piume che spuntano tra i loro pezzi di metallo? E se vengono da un altro pianeta, perché si preoccupano di sembrare animali terrestri? Anche sulla Terra non è un gran travestimento. Come potrebbe un gorilla confondere l'Optimus Primal, grande quanto Mighty Joe Young e dalla faccia d'acciaio - sì, questo è il suo vero nome e non un errore di battitura - per un potenziale compagno? E un'altra cosa: se gli Autobot sono sulla Terra solo da sette anni a questo punto, perché uno di loro (Stratosphere, doppiato da John DiMaggio, alias Bender di Futurama) è un vecchio aereo cargo arrugginito della Seconda Guerra Mondiale?
Non farci nemmeno iniziare con il suo flagrante e goffo tentativo di creare un universo cinematografico Hasbro.
Poi ci sono gli errori logici che sfociano in una vera e propria gaffe. Una scena chiave mostra l'Autobot Mirage (Pete Davidson) che sale sul tetto di un'auto per sbirciare da un finestrino, prima di schiacciare rumorosamente il veicolo. Avendo recentemente dimostrato di essere in grado di espandere la sua forma in un camion della spazzatura (di solito è una Porsche), perché non può semplicemente trasformare delle gambe più lunghe? Ancora peggio, una scena dopo è improvvisamente abbastanza alto da avere una conversazione faccia a faccia con le persone in piedi sulla scala antincendio della stessa finestra. E' roba scadente.
Dato che il film è ambientato circa 13 anni prima degli eventi dei primi Transformers e presenta alcuni dei suoi attori principali (Optimus Prime! Bumblebee!), è anche privo di pericoli. I personaggi hanno le stesse probabilità di rimanere morti quanto qualcuno della famiglia Fast & Furious.
Tuttavia, se provi a non pensare a tutto ciò e sei disposto a sopportare i discorsi di "Terrorcons" e "Energon", c'è un po' di divertimento di base da avere. La sceneggiatura contiene occasionali gag solide, come una battuta sul futuro (nella cronologia del film) dell'ex star Mark Wahlberg; più la frase "Sei stato dentro di me!" I richiami al film d'animazione del 1986 (Unicron! Scourge! Arcee!) potrebbero essere graditi ai fan del vecchio modello Transformi, ma mentre L'Ascesa degli Animali culmina con una battaglia che prende spudoratamente in prestito i ritmi da Avengers: Infinity War - scambiando Wakanda con il Perù (incluso un Machu Picchu curiosamente privo di turisti) - evoca il déjà vu piuttosto che la nostalgia. E non farci nemmeno iniziare con il suo flagrante e goffo tentativo di creare un universo cinematografico Hasbro. Quando i giocattoli si scontrano...
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